
DOMANDE FREQUENTI
C'È DIFFERENZA TRA UNO PSICOLOGO E UNO PSICOTERAPEUTA?
Sì. Lo psicologo ha conseguito la laurea magistrale in psicologia, ha superato l'abilitazione ad esercitare la professione ed iscritto all'Ordine degli Psicologi.
Lo psicoterapeuta ha inoltre terminato la scuola di specializzazione in psicoterapia.
Le scuole di psicoterapia hanno una durata di quattro anni e si frequentano dopo la laurea in psicologia o in medicina.
Lo psicologo che non sia anche psicoterapeuta si occupa di diagnosi e sostegno psicologico ma non si occupa di psicoterapia.
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C'È DIFFERENZA C'È TRA UNO PSICHIATRA E UNO PSICOLOGO?
Sì. Lo psicologo è laureato in psicologia, lo psichiatra è laureato in medicina e specializzato in psichiatria. Entrambi possono essere psicoterapeuti.
Le competenze dello psicologo e dello psichiatra possono sovrapporsi per certi ambiti e sono esclusive per altri.
Solo lo psichiatra può usare strumenti di tipo medico e prescrivere terapia farmacologica.
CHE COS'È LA PSICOTERAPIA?
La psicoterapia è una tecnica di cura del disagio psichico che può implicare diverse visioni della persona e strumenti di lavoro molto differenti tra loro. Quando la persona si rivolge allo psicoterapeuta di solito ignora che ci siano moltissimi tipi di terapia che può fare ed è importante tanto trovare una persona che ci fa sentire bene, quanto un professionista che sa trattare in modo più efficace il disagio che la persona porta.
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QUANTO DURA LA PSICOTERAPIA?
La durata della psicoterapia è variabile e concordata da paziente e terapeuta sulla base degli obiettivi che si sono stabiliti e delle tecniche che si usano. Ci sono interventi che per definizione sono più brevi e altri che richiedono più tempo.
QUANTO COSTA UN COLLOQUIO?
Dipende. Il costo del colloquio può variare in base diversi fattori: il lavoro che si vuole fare insieme, la disponibilità economica della persona che lo richiede, la frequenza delle sedute.
QUANTO DURA MEDIAMENTE UNA SEDUTA?
La seduta di terapia individuale dura mediamente 45/50 minuti. Le sedute con le coppie durano 60/70 minuti.
IL PRIMO COLLOQUIO SI PAGA?
Sì. Il primo colloquio è per paziente e terapeuta uno dei momenti più impegnativi del lavoro psicologico. E' un colloquio che richiede spesso più tempo degli altri, richiede di organizzare una grande quantità di materiale che poi servirà ad orientare il lavoro clinico.
I COLLOQUI SONO PRESTAZIONI SANITARIE?
Sì. L'intervento dello psicologo è inserito tra le prestazioni sanitarie pertanto il costo è detraibile fiscalmente come da normativa vigente. Ci sono alcune assicurazioni sanitarie private che prevedono un rimborso parziale o totale delle prestazioni psicologiche e psicoterapeutiche.
POSSO INTERROMPERE I COLLOQUI QUANDO VOGLIO?
Sì. Non c'è alcun vincolo con il terapeuta e ciascuno è libero di interrompere la terapia in qualsiasi momento. Può essere utile tuttavia concordare l'interruzione con il terapeuta. Questo consente di dare una cornice al lavoro fatto insieme. Se l'interruzione è dovuta al non trovarsi bene durante i colloqui, è sempre utile poterne parlare; non tutti vanno bene per tutti ed è importante condividerlo con serenità . Sparire non è quasi mai una buona idea perché lascia una sensazione di sospeso e di irrisolto che non aiuta.
I MINORENNI POSSONO VENIRE DA SOLI?
Per poter fare i colloqui con un paziente minorenne devo avere l'autorizzazione dei genitori o dei tutori. Se i genitori sono sposati o conviventi è sufficiente che uno di loro accompagni il ragazzo o la ragazza al colloquio e dia l'autorizzazione a proseguire, se i genitori sono separati è necessaria l'autorizzazione da parte di entrambi.
PER PORTARE IL PROPRIO FIGLIO MINORENNE SERVE IL CONSENSO DI ENTRAMBI I GENITORI?
Dipende. Se i genitori sono coniugati o conviventi è sufficiente il consenso di uno soltanto dei genitori che può essere firmato contestualmente al primo colloquio. Se i genitori sono separati è necessario il consenso di entrambi.
POSSO FARE UNA TERAPIA DA CASA?
Sì. Tutti i colloqui possono essere svolti con le principali piattaforme di videochiamata come skype, zoom o whatsapp. Alcune persone preferiscono i colloqui soltanto telefonici, per questo però è meglio prima conoscersi di persona e alternare qualche colloquio in presenza ai colloqui telefonici, per avere sempre chiara in mente l'altra persona mentre le si parla al telefono.
CHE COS'È UN EVENTO TRAUMATICO?
E' un evento che impatta sull'individuo in modo più forte di quanto l'individuo stesso possa sopportare. Il fatto che un evento sia o meno traumatico non è relato all'evento in sè ma a come lo si affronta, alla propria storia personale, alle risorse interne ed esterne che si hanno a disposizione. Può lasciare conseguenze in chi lo ha vissuto, come sogni sull'accaduto, pensieri intrusivi, aumento dell'ansia, alterazione del ritmo del ritmo sonno-veglia, dell'appetito o del tono dell'umore. Non è facile riconoscere gli effetti degli eventi traumatici perchè spesso questi si presentano tempo dopo l'accaduto, quando la persona sente di aver superato il momento critico.
La persona che vive un evento in modo traumatico può sentire che non è stata forte come avrebbe voluto o dovuto, in realtà l'impatto dell'evento non è correlato alle capacità degli individui e le persone più vulnerabili ai traumi non sono le persone più deboli.
IL TERAPEUTA PARLA O STA ZITTO?
Parla. Quanto, dipende dal tipo di terapia che si sceglie di fare e dai bisogni di chi chiede la terapia. Ci sono persone che si trovano più a loro agio con un terapeuta che fa domande e altre che preferiscono un terapeuta silenzioso. Di solito nei primi colloqui il terapeuta fa più domande specifiche che servono a capire e conoscere meglio ciò che il paziente porta.
IL TERAPEUTA USA I TEST?
I testi psicologici sono strumenti che aiutano una comprensione più approfondita di alcune dimensioni della persona che può essere utile approfondire. Possono facilitare gli incontri soprattutto con bambini e adolescenti perchè creano una situazione più strutturata e sono una specie di gioco da fare insieme. E' importante che il test venga usato soltanto se la persona è a suo agio a farlo e non si sente invasa. Dopo aver fatto i test, discutere di quanto è emerso è sempre un momento di confronto utile e arricchente.